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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Platone- La visione politica e il problema educativo

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La Repubblica Secondo Platone, lo Stato è lo specchio dell'uomo e della sua anima. Sostiene che non c'è alcuna scissione tra vita privata e vita sociale, tra etica e politica, poiché non è possibile immaginare l'uomo come un individuo slegato dalla comunità di appartenenza, ed è per questo che le quattro virtù fondamentali dell'individuo sono anche attribuite alle diverse classi sociali che compongono lo Stato.  In uno dei dialoghi più belli e importanti di Platone, la Repubblica , a giustizia riveste un ruolo particolarmente importante. Riconduce la propria immagine sulle virtù fondamentali dei cittadini nell'ambito dello stato. Platone, infatti, è convinto che l'uomo si realizzi pienamente soltanto come cittadino. L'uomo giusto, non è propriamente tale se non in relazione agli altri uomini costituendo una città ben governata.  L'obbiettivo dell'opera è quello di elaborare un modello di Stato perfetto, che può servire come punto di riferimento per

Platone- La dottrina dell'etica: l'anima, l'amore e la virtù

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 L'anima e la sua natura Per Socrate l'anima si identificava con la vita interiore . Per Platone, invece, l'anima è un vero e proprio principio spirituale, una sostanza semplice e incorporea.  L'anima per Platone è connessa strutturalmente all'idea di vita, ma nonostante ciò, non può accogliere la morte che rappresenta il suo contrario ed è immortale, incorruttibile ed eterna.  Il destino ultraterreno dell'anima L'anima che nella vita terrena, si sia macchiata di impurità o di qualche colpa, andrà vagando, da sola, travagliata e in uno stato di totale incertezza, fino a che non sia passato il tempo stabilito dalla legge della necessità, quando verrà portata nella prigione che le tocca.  L'anima temperata e saggia, invece, che ha vissuto la vita nella purezza e nella misura, sarà accolta nel luogo che le si addice, ossia nella parte più alta, più bella e pura del cielo.  Ciascuno è dunque responsabile della propria sorte. In questa prospettiva la filosofi

Platone- La concezione della conoscenza

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La domanda che si pone Platone è la seguente: Come può l'uomo prevenire alla conoscenza delle idee eterne e immutabili?  Per spiegare questo suo difficile passaggio del pensiero, riprende la dottrina della reincarnazione delle anime: secondo il mito, prima che noi nascessimo la nostra anima esisteva nel mondo ideale, dove contemplava le idee e aveva piena conoscenza di tutto. Incarnandosi nel copro però, dimentica tutto ciò che aveva appreso. All'anima è possibile però, ricordare e ritornare gradualmente allo stato di sapienza e intelligenza che possedeva quando era nel mondo ideale.  L'anima quindi, può conoscere le idee in quanto è dotata della loro medesima natura.  Quello che noi chiamiamo "conoscenza" in realtà non è altro che "reminiscenza" o "anamnesi", cioè il ricordo da parte dell'anima delle idee con cui era già stata a contatto. L'esperienza sensibile quindi, non apporta nulla di nuovo, ma funge da stimolo per far riaffiorare

Platone- La teoria delle idee

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Platone sostiene che, proprio come Socrate, l'anima diventa buona grazie alla conoscenza: se essa conosce ciò che è bene nelle varie circostanze, non può commettere il male.  Platone vuole stabilire che cosa siano il bene e i valori assoluti e in che modo su possa giungere a conoscerli.  Il filosofo riconosce che i sensi non consentono di prevenire a un'idea unica de bene (può essere piacere, buona salute...). Ciò che quindi è valido per me, in un determinato punto di vista e una determinata circostanza, può essere non valido per qualcun altro.  Platone dice che non è possibile trovare il fondamento di un sapere certo e oggettivo. Esistono però, dei criteri di verità immutabili e universali, quindi validi per tutti.  Esempio: "Socrate è buono" --> esiste l'idea assoluta di Bontà che ci consente di formulare questi                                                              giudizi. Se non esistessero questi parametri oggettivi (costituiti dalle