Democrito e la teoria degli atomi

Elabora un ulteriore sistema concettuale scientifico. Il problema di Democrito: vuole risolvere il conflitto tra le dottrine del mutamento e quelle della permanenza. Lo affronta elaborando una visione materialistica dell'universo, in cui mutamento e permanenza sono tenuti insieme e conciliati. 

Per Democrito gli elementi originari e fondamentali dell'universo sono gli atomi, delle particelle minime e invisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite. Sono infiniti e identici tra loro dal punto di vista qualitativo, ma sono diversi dal punto di vista quantitativi, Aggregandosi e disaggregandosi essi determinano la nascita e la morte di tutte le cose e della posizione e dall'ordine che assumono nell'aggregato dipendono la mutevolezza e la diversità dei fenomeni osservabili. 

Ad esempio...

  • amor
  • Roma
  • ramo
  • mora
Le lettere dell'alfabeto rimangono sempre le stesse, cambiando posizione e abbinandosi diversamente compongono nuove parole differenti. 

Gli atomi di Democrito hanno le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide: essi sono elementi

  • semplici
  • invisibili
  • ingenerati ed eterni
  • uniformi
  • immutabili

Vuoto e movimento

vuoto= non essere, il nulla assoluto
la materia, l'atomo= pieno assoluto, assolutamente impenetrabile

Democrito non ammette alcun principio che possa giustificare il movimento; quest'ultimo è affidato al caso. Non bisogna confondere il fatto che per Democrito ogni cosa che accade nell'universo presuppone un sistema rigoroso di cause naturali ed è strettamente necessario. 

La concezione del mondo di Democrito si presenta come:

  1. meccanistica
  2. deterministica
  3. materialistica
  4. atea
L'universo quindi, è il frutto della combinazione degli atomi che, nel loro movimento vorticoso, si aggregano per cause naturali dando origine alle differenti configurazioni delle cose. Democrito inoltre, ritiene che non si deve parlare del mondo al singolare, ma di una pluralità infinita di mondi. 

Conoscenza e metodo

Divide la conoscenza in tre momenti distinti:

  1. la conoscenza sensibile
  2. l'elaborazione intellettuale dei dati dell'esperienza
  3. la formulazione di una legge che spiega i fenomeni in modo razionale
Per il filosofo esistono una conoscenza oscura e una genuina: la prima è quella che si ferma al livello della conoscenza sensibile, la seconda invece, è quella in grado di stabilire le qualità oggettive della realtà. 

Democrito per giungere a quest'ipotesi usa la problematica sollevata da Zenone sulla divisibilità dell'infinito della materia. La sostanza materiale complessiva dell'universo non cambia, una non può aumentare né diminuire: essa è eterna, come eterna al movimento del vuoto degli atomi che la compongono. 




Commenti

Post popolari in questo blog

Gli ionici e il problema dell'archè

Aristotele- La fisica, Dio e l'anima

Aristotele- la metafisica