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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Socrate e la cultura del dialogo

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 Socrate, da un lao si propone di combattere le posizioni relativiste della sofistica, dall'altro deve subire l'ostilità delle classi conservatrici che assimilavano in modo superficiale e acritico la sofistica, nei suoi aspetti più negativi, alla filosofia in generale.  Socrate venne condannato a morte dal tribunale di Atene. Per nessun altra personalità filosofica possiamo parlare di una così totale compenetrazione tra pensiero e vita, tra filosofia e azione, tra privato e pubblico; è questa coincidenza che fa di Socrate il filosofo per eccellenza.  Una figura straordinaria Socrate non scrisse nulla e non lasciò quindi alcuna testimonianza di sè. Preferiva il contatto immediato con le persone ed era solito a parlare soprattutto con i giovani senza la mediazione della scrittura. Il più attendibile interprete del pensiero di Socrate è Platone, nonché suo discepolo. Ci presenta Socrate come "scopritore del concetto" e teorico della "virtù come scienza".  Carat

I sofisti- Gorgia

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La frattura tra il linguaggio e le cose Il relativismo dei valori comportava come conseguenza inevitabile la possibilità di avere due o più punti di vista differenti su un medesimo avvenimento. Il linguaggio quindi, non si identifica più, come aveva detto Parmenide, con l'essere; tra il linguaggio e le cose si pone un'insanabile frattura. Gorgia era convinto di questo principio: sganciato da ogni criterio di verità di tipo universale, il discorso è tutto. Di qui l'elogio ella parola come forza conquistatrice. Il sofista arriva a sostenere una forma di "scettismo metafisico", secondo cui non esiste nulla di oggettivo; se anche le cose esistessero, non sarebbe possibile né conoscerle, né pensarle, né comprenderle; se anche fossero conoscibili, non potrebbero essere comunicabili agli altri, perché il mezzo di comunicazione è la parola, la quale non può mai identificarsi con la realtà.  Gorgia afferma che 1. l'ess ere non esiste perché la sua esistenza implicher

I sofisti- Protagora

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  L'uomo come criterio di giudizio della realtà L'uomo viene visto come individuo singolo: secondo Protagora, le cose appaiono diverse a seconda dei punti di vista soggettivi, un'azione che per una persona può apparire buona, all'altre appare cattiva.  Il termine "uomo" può essere interpretato come "umanità", "genere umano". Si riferirebbe al fatto che la percezione e la valutazione della realtà dipendono dalla particolare conformazione mentale degli uomini che è diversa da quella degli animali. Il termine "uomo" può avere il significato di "civiltà" o "popolo". Equivale a una forma di relativismo culturale. Secondo il sofista, le cose sono valutate in modo diverso a seconda delle abitudini delle convinzioni e delle continuità a cui gli uomini appartengono.  emerge quindi dal frammento protagoreo una visione relativistica: non esiste una realtà assoluta valida per tutti, ma si devono mettere diverse interpretaz

I sofisti; introduzione

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I sofisti sono i primi insegnanti a pagamento della storia. Con loro l'esercizio del sapere diventa un mestiere. Si spostavano da un luogo all'altro, cercando dei nuovi studenti. Questa circostanza consentiva a loro di acquisire una mentalità aperta, rendendoli consapevoli delle diversità di ogni civiltà. Il termine "sofista" significava nell'antichità "sapientissimo". Ora invece, il termine si è guadagnato un'accezione negativa, evocando qualcosa di artificioso: : sofisticati sono i cibi contraffatti dannosi, così come i modi di fare affettati e privi di spontaneità.  I sofisti si dividono in due parti: 1. la prima generazione (Protagora, Gorgia, Prodigo, Ippia e Antifonte) 2.la seconda generazione  (eristi, che ne rappresentano la decadenza) Il progetto educativo dei sofisti I sofisti si muovono nel contesto culturale dell'Atene e del V secolo, un ambiente antirazionalista  e critico, aperto a discussioni e dibattiti, dove hanno la possibilità

Ippocrate e la medicina scientifica

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 La scuola medica di Ippocrate di Cos, ebbe grande importanza soprattutto per il metodo seguito per la cura delle malattie. Il punto di partenza è l'analisi empirica (particolari sintomi manifestati nel paziente). Si procede poi all'attenta interpretazione razionale  dei risultati dell'osservazione. La fase del riconoscimento dei segni della malattia è molto importante, dato che sono indizio della probabile presenza di una determinata patologia. Il merito principale della scuola ippocratica era quello di non perdere mai di vista la totalità del fenomeno della malattia o della salute. Nella fase d'interpretazione dei segni della malattia e in quella della cura, il medico doveva tenere conto alcuni elementi: 1. l'ambiente naturale (clima, posizione della città e dell'abitazione) 2. l'ambiente etico-politico (serenità sociale, quindi anche salute fisica) 3.l'anamnesi (ricostruzione della storia passata del paziente) La medicina ippocratica cercava di spiega